Cortisone, Acido Ialuronico, Prp, Cellule Mesenchimali
La soluzione conservativa a dolore ed artrosi
Le infiltrazioni sono delle iniezioni di un liquido medicinale usato a scopo terapeutico che possono essere effettuate all’interno di una articolazione (intra-articolare) o all’esterno (peri-articolare).
Le infiltrazioni assumono un ruolo sempre più importante in ambito ortopedico soprattutto nelle patologie muscolo scheletriche.
La degenerazione articolare, più comunemente conosciuta come artrosi, è un problema che riguarda la maggior parte della popolazione anziana ma può essere riscontrata anche tra gli adulti.
Per ‘’tamponare’’ la sintomatologia dolorosa dovuta a questo consumo cartilagineo e per posticipare l’intervento di protesizzazione si utilizzano le metodiche infiltrative.
Presso i Poliambulatori FisioMediLab queste prestazioni sono esclusivamente a Manu Medica e vengono spesso prescritte in associazione a percorsi riabilitativi personalizzati.
Le infiltrazioni, soprattutto quelle intra-articolari più profonde, vengono iniettate con l’ausilio di macchinari molto sofisticati ed estremamente precisi che guidano la mano del medico, limitando così danni tissutali. Questa prende il nome di infiltrazione eco-guidata, usata in particolar modo per le articolazioni come anca e spalla.
Non tutti i farmaci sono indicati per le infiltrazioni articolari o non vanno iniettati troppe volte, come ad esempio quelli cortisonici, in quanto possono alterare la fisiologia della cartilagine e delle strutture limitrofe. Oltre ai farmaci cortisonici, troviamo gli acidi ialuronici a basso o alto peso molecolare. Questi ultimi non sono dannosi per le cartilagini, bensì le proteggono e fungono da lubrificatori all’interno dell’articolazioni migliorandone la fluidità.
L’uso corretto ed eco-guidato delle metodiche infiltrative può notevolmente limitare l’impianto di protesi nei distretti del corpo più frequenti a consumo degenerativo come il ginocchio, l’anca, la caviglia e la spalla.
Tutto ciò deve essere svolto tempestivamente ed in tempi non avanzati, questo perché trattare un’articolazione in un paziente di 50 anni avrà una prognosi migliore rispetto ad uno di 80 anni dove le strutture sono con più probabilità compromesse.
L’ obbiettivo primario della medicina in questa tipologia di casi è quello di portare meno pazienti possibili sul tavolo operatorio attraverso una buona strategia medica, infiltrativa e riabilitativa.
Infiltrazioni articolari
Cicli di infiltrazioni di acido ialuronico, di cosa di tratta?
L’ acido ialuronico tende a consumarsi e a non rimanere in eterno lì dove viene iniettato, anche se quello ad alto peso molecolare ha una permanenza maggiore nelle articolazioni.
Fondamentale per avere una reale e duratura efficacia è un corretto inquadramento medico e la scelta del prodotto consono.
Quindi si sceglie di fare un ciclo di infiltrazioni da ripetere nel tempo; di solito il tempo tra una infiltrazione o un ciclo di infiltrazioni e l’altro varia da 6-8 mesi ad un anno.
Infiltrazioni di acido ialuronico
In quali ambiti sono utilizzate?
Uno degli ambiti principali in cui vengono utilizzate le infiltrazioni è quello sportivo, in particolare nei casi in cui lo sport diviene un vero e proprio lavoro, quindi in ambito professionistico.
Questo perché l’attività sportiva praticata giornalmente, in particolare negli sport di contatto e non solo, come nei maratoneti, palestrati, calciatori, rugbisti, sport di combattimento etc. può portare ad un’usura articolare importante.
Lo sport migliora il tono ed il trofismo muscolare, il ritmo cardiovascolare, la capacità respiratoria ma il rovescio della medaglia è dato dal fatto che porta ad un consumo articolare, soprattutto nelle persone sovrappeso.
Nello sport le infiltrazioni posso aiutare a tamponare un’infiammazione o a lubrificare un’articolazione, ma è molto importante non abusarne.
Altro ambito importante sono over 60 con patologie articolari degenerative come l’artrosi. In questi casi l’infiltrazione consente di rimuovere il dolore causato dall’infiammazione articolare e iniettare un film protettivo che riempie i buchi cartilaginei e diminuisce l’attrito articolare. Questa metodica viene particolarmente consigliata in quelle casistiche con un residuo spazio articolare, non pronte, quindi, all’intervento chirurgico.
Concludendo le infiltrazioni di acido ialuronico e cortisonico, grazie ad una corretta diagnosi, possono aiutare a rallentare il processo di degenerazione articolare ed i sintomi annessi. Questo deve essere sempre accompagnato da un adeguato stile di vita, soprattutto nei casi di obesità, sedentarietà ed in tutte quelle componenti e che influiscono sul flusso sanguigno alterandone normale fisiologia dei tessuti interessati come droga, alcool e fumo.
Infiltrazioni articolari
Infiltrazioni con cellule mesenchimali. Cosa sono e quando sono consigliate
Le cellule mesenchimali (o MSC) possono essere definite in termini semplici come delle unità biologiche “tuttofare”, estremamente versatili e capaci di dar vita a molti tipi diversi di tessuto.
Sono delle cellule staminali adulte multipotenti in grado di replicarsi e trasformarsi in altri tipi di cellula. Tali cellule sono in grado di regolare le alterazioni delle risposte del sistema immunitario, hanno capacità anti-infiammatorie e, una volta innestate nell’organismo, favoriscono i processi di guarigione in loco migrando verso il tessuto danneggiato.
Le loro potenzialità hanno acceso grandi speranze nei ricercatori che, negli ultimi anni, non hanno mai smesso di studiarle e testarle per creare terapie poco invasive per moltissime patologie in molte branche specialistiche.
Dove si trovano le cellule mesenchimali?
Le cellule mesenchimali sono state isolate dalle cellule del midollo osseo a partire dagli anni ‘70 e per le loro particolari caratteristiche sono diventate da subito il fulcro della ricerca nell’ambito della cosiddetta medicina rigenerativa, la branca della medicina che si pone l’obiettivo di curare innescando processi di autoguarigione. Il midollo osseo, però, è difficilmente accessibile e per il prelievo di queste cellule è necessaria una procedura molto invasiva. La ricerca ha inoltre dimostrato che le cellule mesenchimali presenti nel midollo osseo sono a bassissima frequenza e che il loro numero diminuisce con l’aumentare dell’età. Tutto ciò ha spinto i ricercatori a trovare nuove fonti da cui isolare queste preziose cellule come il cordone ombelicale, il sangue periferico, la membrana e il fluido amniotico, la placenta e il grasso corporeo.
Cellule mesenchimali del tessuto adiposo
Scoperte intorno al 2000, le cellule mesenchimali di origine adiposa rappresentano oggi un elemento centrale della medicina rigenerativa per le loro formidabili caratteristiche.
In primo luogo i ricercatori hanno evidenziato come questo tipo di cellula sia più facilmente reperibile rispetto a tutte le altre fonti: il grasso ricopre tutto il corpo ed è facilmente accessibile per mezzo di una piccola liposuzione dal tessuto sottocutaneo.
Gli studiosi hanno scoperto che rispetto alle cellule del midollo osseo, le cellule mesenchimali del tessuto adiposo hanno una frequenza e una capacità proliferativa maggiori e non hanno riscontrato differenze significative riguardo alla crescita e alla capacità di differenziarsi in altri tessuti.